giovedì 31 ottobre 2013

Stagioni. Da La casa, poesia sul distacco

Lei tiene un braccio attaccato alla pancia,
l'altro lo stende verso il tavolo,
mi porge la mano.

"Ti ho portato dell'uva
rubata alla mensa.
C'è qualcosa di misterioso
nella frutta che mangiano i bambini.
Provala."

Non servono lezioni sulle stagioni,
loro si spiegano da sole.
E' tornata per l'ultima volta.
Guarda fuori.
Non guarda più me.

"Ricordi la gomena
che hai visto quest'estate sul molo..?
Secondo te, cosa reggeva?
La liquirizia che ci riempiva la bocca,
un giorno svanirà.
Sentiremo un sapore diverso,
saremo altro e altro ancora".

Rovista con le unghie in una storia comune:
"Sapessi ora cosa vedo."
(V. Frungillo)

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