lunedì 11 aprile 2011

Passaggi di ruolo

Allora mi sono chiesto, durante le mia ennesima notte insonne, se è vero tutto questo, ossia che i ragazzi sanno e vogliono, se è vero che i genitori sanno, ma ancora non vogliono del tutto, sarebbe bastato poco perché qualcosa del genere avvenisse, che il tempo si fermasse e perdesse di senso; niente più crescita, nessuna scuola, pedagogia, nessuno più sarebbe stato un adolescente, la parola adolesco, sazietà e presunta fame, avrebbe perso di senso, così come aveva detto Rosati durante la cena; allora saremmo diventati tutti noi personaggi di un enorme romanzo popolare senza un autore, o meglio l'autore sarebbe stato quel dio che abbiamo cacciato quando ci siamo scoperti razionali, fondati sul nostro uso di ragione, e che ora rievochiamo senza preghiera, quel dio sarebbe stato il gioco dei giochi, visto sotto forma di vanità, del nulla che si rispecchia; la sua idea d'assoluto ce le saremmo portati tutti addosso come una seconda pelle, confondendo il tutto con la parte, come illusione e dannazione. Perché alla fine dei giochi, c'è poco da dire, il corpo con la sua carne continua a morire.

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'uomo è troppo razionale e superiore per credere che esista qualcosa al di là di se stesso.Preferisce padroneggiare la ragione piuttosto che cercare di comprendere e di confidare in qualcosa che spesso può donare l'essenza della vita.Per questo si spera che un giorno quel Dio arrivi,e che porti con sè la dissoluzione di ogni meschinità così che anche se il corpo continuerà a morire in eterno,l'anima riuscirà ad ottenere la sua dovuta libertà. Bellissimo intervento...