sabato 12 luglio 2008

La Madonna della Neve



(La neve. XXV frammento, Napoli 2007)


C’è giunto in sogno con la forza di un respiro brinato
il luogo delle promesse non mantenute dei prodigi
mai compiuti, di una rosa che sboccia di sole spine.
Che ad agosto non nevica si sa, i miracoli non esistono
se non nella gioia dei semplici, di noi che aspettiamo
un passato che riscatti il perimetro delle nostre attese.
Con uno scongiuro non riuscito abbiamo predisposto
il rituale per salvare le nostre facce davanti, quelle
che abbiamo offerto all’offesa di ogni giorno al rito
di sangue e purezza di ogni nascita all’attimo che trasforma
il più nudo dei casi in ciò di cui non si è potuto mai fare a meno.
La cenere dei falò i copertoni delle auto abbandonate
la scaramanzia dei nostri cellulari accesi tutto è pronto
per un oltre di forme geometriche e cristalli da sciogliersi
al sole per essere nel silenzio di esagoni poggiati uno
sull’altro di fiocchi che definiscano il recinto
delle nostre preghiere, per un dono che non chiede
nulla in cambio, se non l’ultimo dei nostri respiri.

1 commento:

Frungillo ha detto...

torno su alcune suggestioni della tua poesia in un prossimo post. così mi ricollego ancora a quanto dici sul diverso e sul tragico. riprendiamo la discussione a breve.